GERALDO LAFRATTA PRESENTA “VOLO QUANTICO”
due Incontri con MAURIZIO BAIATA
B&B ESPRESSIONE ARTE – VIA MALPAGA 140, MIRA (Venezia)
SABATO 3 SETTEMBRE– SPRITZ FILOSOFICO ORE 18-21:
SUONI COSMICI e FREQUENZE ALIENE
DOMENICA 4 SETTEMBRE – 0re 9.30-13:
L’EQUAZIONE UMANO-ALIENA
PRENOTAZIONI: 393 336 1598
https://www.facebook.com/events/282414468799992/
Una presentazione a braccio, la prima di sabato, con alcune musiche e immagini in sottofondo. E, anche, il racconto di una storia personale, per conoscersi ed entrare in sintonia con i partecipanti, invitati a interagire secondo la formula degli incontri ideati e organizzati dall’instancabile e geniale Geraldo Lafratta.
Tutto ha inizio, per molti di noi, dal DNA di famiglia. Non capisci il perché di quella strana tensione che ti spinge a guardare verso l’alto, durante il giorno con il sole a picco e gli occhi che scrutano altri punti del cielo… o nella notte, nella quiete del firmamento stellato.
Puoi essere a Roma, solo in una piazza vuota di gente, o in una New York gelida i cui marciapiedi ti sono amici, privi dalla coltre di neve che ricopre le strade prima dell’alba, o a Sedona, dai bastioni di roccia rossa ad alta concentrazione energetica dell’Arizona insieme a una dozzina di anime ostinate in un inutile skywatch…
Vengono quando vogliono, loro. Potrebbe essere il titolo di un brano al quale dare un tappeto sonoro colore blu profondo, come gli abissi marini e le vastità del Cosmo. E pensare che gli uomini inviano segnali lassù in attesa di una risposta che mai verrà (il finale del testo di quel pezzo) come la bottiglia del naufrago. Sono gli anni Settanta. Ascolti “Extraterrestre” di Eugenio Finardi e ti accorgi che la tua passione è condivisa da centinaia di migliaia di persone che magari non vivono in un abbaino, ma attendono… allora sai che per te, il termine UFO ha un significato che ha a che fare con il tuo io interiore.
Andai alla prima di “Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo” in un grande cinema di Roma, con Silvia – allora mia moglie – e con l’amico e critico musicale Gino Castaldo. Piansi e nascosi il viso fra le braccia. Mi vergognavo. Volevo celare l’emozione enorme provocata dal finale catartico del capolavoro di Spielberg. Se le emozioni affiorano sotto forma di lacrime, inutile porsi domande. Poi si potrebbe anche avere la sfortuna di diventare ufologo, o un qualcosa di simile. Sino al punto di impegnarti tanto da farne una ragione di vita.
La musica allora, cosa c’entra con gli Alieni? Provare a scriverne e collegare i punti, come in ufologia, equivale a candidarsi per la cattedra di una facoltà che ancora non esiste, “Teoria e Storia della Musica Cosmica”. E in mente viene il John Mack di “Passport to the Cosmos” (“Passaporto per il Cosmo” Venexia, 2016). Psichiatra e docente di Harvard, la sua traccia resta indelebile lungo il percorso che le persone fanno per superare il trauma del contatto. Mack ha lottato contro l’istituzione accademica più autorevole al mondo, la Harvard University, giocandosi prestigio e potere in nome dell’aiuto che stava dando agli “experiencers”, le persone che vivono esperienze di Incontri del Quarto Tipo.
Queste voci fuori dal coro, fra artisti, fisici quantistici, medici olistici, liberi pensatori, filosofi, ricercatori dello spirito e delle scienze di frontiera, costituiscono un fronte che solo apparentemente sembra disomogeneo e frammentato. In realtà a tale schiera di talenti variegati, appartengono le persone che guardano al cielo e dentro se stesse, che sognano e compiono viaggi con la fantasia, che dipingono e compongono partiture musicali e cori per angeli caduti, che si muovono nelle loro stanze piene di specchi, in un labirinto di immagini, le proprie, riflesse e vanno avanti sino a trovare la porta, la via di uscita, che si affaccia su un mare sconosciuto, quello del proprio universo inconscio.
Questo accade, in particolare, con la Musica e gli UFO e gli Alieni. Cosa sarebbe stato “Blade Runner”, senza la musica di Vangelis a segnare gli ultimi istanti di vita del replicante Roy Batty (Rutger Hauer) che si spegne sotto i battiti di pioggia acida salvando Rick Deckard?
Nei decenni alcuni temerari si sono spinti molti oltre i confini della percezione sensoriale musicale. Torna la Third Ear Band che già nel nome (il complesso del Terzo Orecchio) fa pensare che il Suono è il reale “padrone alchemico del mondo”. Tornano i Corrieri Cosmici, movimento sperimentale che in Germania solcò dalla seconda metà degli anni Sessanta i laboratori di ricerca elettroacustica dove creavano artisti che si erano lasciati alle spalle le accademie classico-sinfoniche, esattamente come i fisici quantistici hippie fecero rispetto agli istituti universitari californiani dove avevano studiato e anche insegnato.
Esperienze caleidoscopiche, che si rintracciano nell’iconografia filmica, come in un altro capolavoro di qualche anno prima, “Zabriskie Point” di Michelangelo Antonioni. Dal concetto di viaggio come fuga spinta dal rifiuto di una società costruita su un sistema di valori da distruggere, al viaggio che da affresco psichedelico diviene vera distruzione, nella deflagrazione della villa sospesa nel nulla su un’apocalittica Death Valley e nelle urla strumentali dei Pink Floyd. Menti visionarie che proiettano la società occidentale verso altri orizzonti. La Musica è un mezzo di suprema potenza che ci mette in contatto con forze sconosciute. Noi ne siamo fruitori, i creatori realizzano opere che sembrano giungere dal mondo del Sogno e da Universi paralleli…
Al sorgere delle luci della sera, noi non vediamo ad occhio nudo le luci aliene che volteggiano al di fuori della nostra atmosfera, eppure sono le stesse che inondarono il cielo di Phoenix nel 1977. Viene da chiedersi cosa vogliano da noi, quando a noi si manifestano. Cosa accade veramente dentro di noi. Cosa significano i fenomeni di Contatto e perché sembriamo incapaci di trovare delle risposte? Cosa ci manca? Una mente aperta? Un cuore puro? Un amore incondizionato per l’Universo? La vera Ufologia questo dovrebbe indicare, dimenticando la distanza incolmabile che la separa dalla Scienza ufficiale e ortodossa. Perché la soluzione si deve cercare altrove, in un qualcosa di importante e profondo, fondamentale per lo sviluppo della razza umana su questo pianeta. A quel “conosci te stesso” di plurimillenaria memoria, il cui principio lega l’esistenza umana alla ragione e allo spirito. Al divino dono che l’Universo ci ha fatto infondendoci la Coscienza. Ma di questo parleremo nella mattinata successiva.
DOMENICA 4 SETTEMBRE
Se il volo si compie sui territori fantastici delle civiltà pre-diluviane, o realistici delle civiltà mesopotamiche ed egizie, o sulle narrazioni etniche dalla Mesoamerica all’Africa, da Palenque ai Dogon, agli Indiani d’America, sino agli avvistamenti di massa su Phoenix e alla prepotente entrata in scena dei rivelatori e alla nuova direzione dell’Esopolitica… tutto compone un gigantesco puzzle.
Dalle tappe rilevanti della storia ufologica mondiale, alla nuova visione esopolitica e, nel background, il cover-up sulla “Questione Extraterrestre”. Una questione di enorme importanza, per il genere umano e per ciascuno di noi individui, che ci troviamo di fronte ad una realtà non lineare, altamente controversa, dominata da disinformazione e caos, uno scenario in cui le parti in causa, apparentemente senza alcuna regia, si muovono come marionette impazzite, a tutto danno dell’Ufologia che dovrebbe tendere alla Verità.
Alcuni esempi fra i più eclatanti che illustrano la portata globale del “cover-up” attraverso i mezzi di comunicazione di massa: gli sconcertanti casi delle “Roswell Slides” (nulla le ricollega all’incidente del 1947) le diapositive fasulle presentate da Jaime Maussan a Mexico City il 5 Maggio 2015 e la vicenda dell’Autopsia Aliena (il Santilli Footage) del 1995 che forse oggi sta davvero giungendo a una svolta effettiva.
E allora, questa pistola fumante? Non esiste. E come non dobbiamo attendere l’intervento di esseri alieni che giungeranno dallo spazio per portare altrove gli “eletti”, altrettanto dobbiamo e possiamo basarci sulle testimonianze più autorevoli e attendibili, anche se originata da fonti d’intelligence.
Negli anni sono emersi personaggi chiave, come il colonnello Philip Corso e il microbiologo Dan Burisch. Su tutti, se vogliamo entrare nell’enigma reale dell’“equazione umana e aliena” vale il caso del dottor Michael Wolf. Scienziato della National Security Agency, “spia psichica” e “remote viewer”, Wolf ci ha lasciato il suo testamento nel libro “The Catchers of Heaven – I Guardiani del Cielo”.
«… Un libro-rivelazione – scrive lo psicologo Richard Boylan – di uno scienziato che ha fatto parte del National Security Council e del comitato esecutivo del gruppo MJ-12… Wolf aveva accesso a tutte le informazioni sugli UFO e gli extraterrestri entrati in contatto con la Terra nel corso degli ultimi 50 anni, lavorò fianco a fianco con gli ET in laboratori governativi segreti… ma il libro rappresenta una dichiarazione biografica lirica e struggente e un messaggio di speranza in un futuro cosmico. Quale ricercatore sulle tematiche extraterrestri, valuto questo il più importante libro sugli UFO pubblicato fino ad oggi».
Introvabile, se non nell’edizione italiana, “The Catchers of Heaven” narra una vita breve, sofferta e straordinaria, di un uomo sospeso a metà fra la Terra e il Cielo. Una “mind expanding experience”, un’esperienza di espansione di coscienza, come la definisce Wolf. Esiste un collegamento Espansione di Coscienza-Fisica Quantistica?
E, infine, nuovamente gli Experiencers. Dal caso Travis Walton ai tanti episodi meno noti, ma non meno importanti, i protagonisti vivono spesso una condizione di isolamento. Per alcuni si tratta di una scelta, che li porta a estraniarsi dalla società, perché non vi si riconoscono, sentono di appartenere ad Altrove. Su tali forme di disagio, non associabili ad alcuna psicopatologia, sono intervenuti ricercatori seri come John Mack e l’australiana Mary Rodwell. Altri, invece, si ritengono dei prescelti e si lanciano in una personale crociata uscendo allo scoperto per proclamare pubblicamente la veridicità del proprio vissuto. Le loro testimonianze sono fondamentali per comprendere in quale direzione i fenomeni di contatto stiano coinvolgendo tanta gente. Sono loro le luci che illuminano la strada da percorrere per fare ritorno alla nostra vera Casa.
Maurizio Baiata, Roma, 29 Agosto 2016
Sì, è vero: loro sentono i suoni.
Avete mai visto il film: “nosso lar” ? Lo troverete su youtube. Purtroppo non è stato mai doppiato in italiano e non è mai stato distribuito in Italia, perchè il Vaticano ha censurato la pellicola. Io personalmente non condivido tutto di quel film, però ho tratto ciò che ho reputato buono e sensibile per le coscienze. E’ un film di produzione brasiliana. E’ ben fatto e vale comunque la pena guardarlo. Poi ditemi che ne pensate.