Dura la vita del pendolare. Vero? Vero. Però il tour de force a cui ci si sottopone soprattutto imbarcandosi su mezzi pubblici quali treni e metropolitane (parlo di Roma), per raggiungere la sede di lavoro e per fare ritorno a casa, a volte torna assai utile. Nel mio caso, negli ultimi mesi incessanti trasferimenti di tal fatta, spesso mortificati da fermate sulle linee causa imprevisto, maltempo, danni alle persone e alle cose, o peggio (borseggi e suicidi), mi hanno consentito di leggere due libri a sfondo ufologico di significato profondamente antitetico. Libri interessanti. Il primo, che avevo lasciato in sospeso e ho ripreso e letto d’un fiato, è “Passport to the Cosmos” del dottor John Mack (nell’unica edizione, l’originale in Inglese), il secondo è”LightQuest” di Andrew Collins, in edizione italiana della X-Publishing e tradotto da Adriano Angelini.
I contenuti sono simmetrici: gli autori portano alla nostra attenzione decine e decine di resoconti e racconti testimoniali di esperienze di contatto e di avvistamenti “simil UFO”. Con linguaggio assai dissimile, seppure piuttosto fedele alla cronaca pura e semplice. “Passport to the Cosmos” di Mack, da Premio Pulitzer che indaga e sa di non aver ancora trovato il bandolo della matassa su una questione spinosa quale le Abduction/Contatti ET; “LightQuest” di Collins, da giornalista e ricercatore di frontiera convinto di aver visto chiaro ai confini della nebulosa da lui esplorata: il fenomeno delle sfere di luce.
Entrambi gli autori si pongono con quella umiltà e con quell’eleganza che denotano la netta superiorità sia contenutistica sia stilistica degli scrittori angloamericani rispetto alla spocchiosa e pressapochista cifra saggistica degli italiani, che non fanno altro che ripetere e ripetere cose trite e ritrite. Mentre qui, le intriganti posizioni di Mack e di Collins, che peraltro non anticipo, distano anni luce dalla noia o dall’inutilità.
Ecco dunque la voglia di parlarne, in pubblico. Anche per un’altra ragione: “Interstellar”. E forse anche per “Cloud Atlas”. Insomma per quel Cinema di classe A che, invece di Fantascienza, andrebbe classificato come “di Anticipazione”.
Questo, il programma del Seminario di Sabato 6 Dicembre, ore 15.30, Roma, Hotel Rouge et Noir, Via di Pietralata 162.
PASSAPORTO PER IL COSMO
IL PROGRAMMA
15.30 Registrazione partecipanti
16.00 MAURIZIO BAIATA, Giornalista
CONTATTI EXTRADIMENSIONALI
E LA FISICA DI INTERSTELLAR
Le sfere di luce, le intelligenze di plasma e altre forme di manifestazioni luminose sembrano appartenere alla fenomenologia UFO, ma le Esperienze di Contatto, l’ESP, la Visione a Distanza e le NDE ci rivelano luoghi di passaggio in cui il fisico e il non fisico si incontrano attraverso la LUCE. Accettare la trascendenza, come indicava John Mack, significa aprirsi a ogni ipotesi di incontro, con il nostro io interiore e con Esseri di altre galassie.
Coffee Break
18.00 GAETANA BONASERA, Psicoterapeuta
DALLA COSCIENZA ALL’ANIMA
VERSO L’ESSERE MULTIDIMENSIONALE
Il malessere dell’uomo contemporaneo è espressione del suo distacco dall’anima, che viene considerata quasi esclusivamente un concetto astratto, metafisico, qualcosa che nella migliore delle ipotesi “vedremo” alla nostra morte. L’anima è una realtà con la quale possiamo comunicare, interagire e farci guidare nella vita di ogni giorno. Prendere consapevolezza dell’esistenza dell’anima da un lato ci porta all’acquisizione di un equilibrio psicofisico, dall’altro consente l’espansione della coscienza e il nostro cammino verso il divenire multidimensionale.
È NECESSARIO PRENOTARE, inviando una mail a: baiatamaurizio@gmail.com
oppure chiamando: 334 224 26 36
Ingresso: euro 10
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