I giornalisti e gli scrittori che tardano a rendersi conto che la lettura oggi non passa più solamente attraverso la carta di una rivista, un quotidiano o un libro, ma anche e soprattutto sullo schermo di un dispositivo elettronico portatile, sappiano che è una rivoluzione ormai in atto, un processo irreversibile che però non cancellerà e annichilerà il piacere del possesso e della tattilità del libro vero, del quale l’ebook sembra costituire un’altra faccia. L’ho notato giorni fa su un treno della linea metropolitana di Roma. In un vagone non affollato ma con diversi passeggeri in piedi, tre erano assorti su un ebook e uno solo sfogliava un quotidiano gratuito. Era un reduce stanco. Dal quale il lettore informatico si distingue immediatamente per lo sguardo vivido e lucidamente fisso, tutt’uno con i racconti a inchiostro elettronico, in un estatico processo di visualizzazione mediato da un “reading device” che con la Remington o la Olivetti nulla ha in comune.
Negli anni ’80, per gli operatori nel campo dei media, il passaggio dalla macchina da scrivere al computer rappresentò un trauma formidabile dal quale taluni (lo dico affettuosamente) non si sono più ripresi. Alcuni colleghi per anni furono bloccati davanti alla tastiera, lo sguardo vacuo come stessero scrutando un orizzonte ormai irrimediabilmente perduto. Avevano paura del cambiamento. Era impossibile per loro comprendere che da quello che vedevano scorrere su un monitor, il testo non sarebbe svanito come magicamente vi era apparso.
Il loro subconscio si abbarbicava agli scomparti di borse in pelle gonfie di scartoffie pre-Seconda Guerra Mondiale, le dita bloccate da un’artrite i cui effetti avevano raggiunto il cervello. Per loro il pc (o il Mac) era nemico giurato e la vita di redazione poteva essere allietata solo dal ticchettio delle macchine da scrivere. L’ho vissuto e visto con i miei occhi a New York. E trauma vero fu, anche per me nato e cresciuto in Italia su una Olivetti 32, quando nella redazione del nostro quotidiano, Il Progresso Italo Americano, fece il suo ingresso il mitico designer Piergiorgio Maoloni e il direttore ci disse di prendere ciascuna mastodontica Remington e deporla sul pavimento perché da quel momento – su istruzioni del Maoloni – avremmo dovuto comporre tutto sui cervelloni elettronici Harris. La posseggo ancora, ha varcato l’oceano e riposa in un magazzino, in attesa di giorni a venire (non si sa mai).
Dopo questa dichiarazione d’amore per la carta stampata, desidero ringraziare con tutto il cuore chi ha inventato gli ebook.
Perché con gli ebook il pubblico ha accesso ad opere letterarie e saggistiche a costi assai vantaggiosi rispetto alle pubblicazioni su carta e perché si allargano i limiti della divulgazione della cultura e della informazione imposti dalla distribuzione tradizionale. Queste nuove possibilità distributive sopperiscono alle carenze e il più delle volte alla totale assenza nelle librerie locali, piccole e medie, ma anche di grandi catene, di titoli a firma di autori emergenti. Se non si tratta di blockbuster programmati dalle major editoriali e sostenuti da massicce campagne promo-pubblicitarie, il nuovo nome di certo non passa.
Il feedback dalla prima edizione X-Publishing e poi dall’edizione della Verdechiaro la cui copertina è riprodotta all’interno di questo articolo, è stato molto positivo. E il trend resta il medesimo. Il viaggio di un libro che non è un saggio di ufologia, che qualcuno ha criticato per il titolo fuorviante in quanto dentro non ci sono tutte belle storie di alieni, continua. Il che mi sussurra che il vento del 2013 potrebbe portare, oltre al capolavoro di Michael Wolf “The Catchers of Heaven” sulla cui nuova edizione sono al lavoro per i tipi della Verdechiaro Edizioni, anche un mio secondo libro. Non sarà un blockbuster, ma verrà sospinto dai venti del cambiamento che soffiano forti in questo fine 2012.
Così, il mio libro “Gli alieni mi hanno salvato la vita” (Verdechiaro Edizioni, 2012) non sempre facilmente reperibile in libreria, in formato ebook invece è alla portata di tutti. Basta collegarsi a BookRepublic e ordinarlo cliccando: www.bookrepublic.it/book/9788866230649-gli-alieni-mi-hanno-salvato-la-vita/
L’edizione in formato elettronico è altresì disponibile in molte librerie online (IBS, Mediaworld, Feltrinelli, Webster, Amazon).
Come ulteriore nota positiva, il libro (vero) tornerà presente nelle librerie italiane grazie a un nuovo piano di distribuzione che partirà nel primo trimestre del 2013.
Nel frattempo, chi lo desidera, può ordinarlo al sito della Verdechiaro al seguente link: http://www.verdechiaro.com/products/product.aspx?action=products&id=119
Oppure, consultando il catalogo Macrolibrarsi a questo link:
Oppure ancora, nel sito Il Giardino dei Libri, qui: http://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__gli-alieni-mi-hanno-salvato-vita.php
Maurizio Baiata, 5 Dicembre 2012
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
ciao maurizio,
bello e molto sentito il tuo post. Quella dell’E-book e il veicolare attraverso la rete i lavori di autori emergenti, è un’ottima cosa, ma il fascino e le emozioni che suscita il tocco di un libro in formato cartaceo, spero non vada mai perso. Per quanto riguarda il libro di M. Wolf ti confesso, che pur avendolo non sono ancora riuscito a leggerlo, trovo il linguaggio, un po’ macchinoso, speriamo che il passaggio in elettronico venga un po’ alleggerito anche grazie al tuo contributo. E visto che siamo in argomento nella mia ultima mail ti chiesi un parere proprio in merito a quanto scrivi nel tuo post…
ti abbraccio
peppe