Quello del Web-Debunking è un fenomeno che esiste da tempo, ma la cui recrudescenza in Italia si è palesata con il caso Mortegliano-Chiumiento, fatto oggetto di una campagna di demolizione dai toni inconcepibili per il libero diffondersi e il democratico discutere di una materia che appassiona milioni di persone nel mondo. Cinque mesi dopo, il nuovo debunking ha trovato terreno fertile nel marasma dell’Ufologia italiana attraverso blog, siti, social network e forum.
Nel mirino dei web-debunkers ci sono i ricercatori indipendenti che sostengono l’ipotesi extraterrestrialista, il movimento dell’Esopolitica, la realtà e l’importanza delle Esperienze di Contatto.
Il seguente articolo è apparso sul numero 41 (Marzo 2012) del mensile “X Times”. Viene qui proposto con l’assenso della X Publishing, casa editrice della testata di Ufologia e Controcultura diretta da Lavinia Pallotta. L’articolo è liberamente riproducibile citando questa fonte (www.mauriziobaiata.net) e il mensile “X Times”.
Buona lettura
Maurizio Baiata, 17 Luglio 2012
Striscia il Web-Debunking
Di Maurizio Baiata
Si insinuano ovunque, poliedrici, pretenziosi e arroganti, credendo di poter affrontare ogni mistero con rigore scientifico, di risolverlo con razionale chiarezza sospinti dalla cristallina missione di spiegare a noi, che a parer loro viviamo nell’ignoranza, quei fenomeni che riteniamo incomprensibili.
Sono i rappresentanti della nuova generazione di “debunkers”, demolitori d’ufficio che, schermati dietro identità virtuali, imperversano sui campi di ricerca del mistero, in primis il paranormale e l’ufologia e soprattutto su Internet.
Ormai da anni preda di una paralisi ideologica che l’ha disancorata dalla sua primaria funzione di contro-informazione (come invece sembra crescere nel regno della paleo-archeologia alternativa, degli studi sugli antichi astronauti e soprattutto della ricerca delle vere origini dell’uomo, individuabili ben lontano sia dall’Evoluzionismo sia dal Creazionismo e per questo discipline antitetiche rispetto alla scienza consolidata e alle religioni occidentali dogmatiche) l’ufologia tradizionale è incapace di mantenere il passo. Non riesce più a rapportarsi con il dilagare dei fenomeni e quindi si abbarbica a stilemi consolidati e narcotizzanti, né è in grado di esprimersi sulla loro realtà attraverso i nuovi (si fa per dire) sistemi di comunicazione, né incide (ma in passato lo ha fatto) sul piano delle espressioni sociali, psicologiche e religiose che derivano dalla presa di coscienza collettiva dell’esistenza del fenomeno UFO/Alieni.
Quell’Ufologia tradizionale, non solo subdolamente compromessa con i sistemi del potere ufficiale, per i quali tutto questo non deve esistere, ma che arriva persino a dichiarare di essere in possesso di prove inconfutabili e tanto pericolose e devastanti da non poter essere portate alla luce. Un po’ come è stato fatto con il caso Amicizia/Friendship, per il quale si è dovuto attendere tre decenni prima che se ne parlasse proprio qui in Italia, dove tutto sarebbe avvenuto.
Devo peraltro congratularmi con il presidente del Cun Vladimiro Bibolotti, per aver scritto quanto segue su un blog del quotidiano on line “Il Fatto”: “In un mondo come quello del web, e ora con il web 2.0, che ha contribuito all’inquinamento dei dati e ricco di sensazionalismo, dilettantismo e molta fantasia, occorre poter veicolare materiali che hanno un valore storico documentale e verificabile, a testimonianza che se qualcosa viene studiato da apparati di intelligence e militari, il fenomeno rappresenta una realtà che va studiata senza pregiudizi di sorta”.
I nuovi debunkers
Dunque, per i vertici di questa associazione deve essere sottinteso che, se il fenomeno UFO viene studiato da apparati dei servizi segreti, allora le persone normali, che compongono “at large” la comunità ufologica italiana, sono anch’esse intitolate a studiarlo. Inoltre, da quanto appena riportato va anche letto un monito agli ufonauti del web, “lasciate ogni speranza, o voi che entrate”.
Ergo, si sono accorti che la vera ufologia ormai si fa altrove, si fa sul web e corrono ai ripari. Per questo, siccome tanti sono i galli a cantare nel pollaio, internet è divenuta il terreno di caccia dei franchi tiratori deputati ad arrestare la grande onda della moderna ufologia indipendente. Ovvero, se non impedire, almeno ostacolare il flusso del Disclosure.
Hanno un target facile. Seminare scompiglio. Attraverso schermaglie interminabili che si traducono in inutili perdite di tempo e soprattutto dispendio di energie che andrebbero meglio spese altrimenti. Un target facile, perché invariabilmente ogni loro intervento prende di mira casi divulgati attraverso Youtube, in primis filmati evidentemente taroccati e/o fasulli e/o notizie che vengono postate in siti, portali e forum, senza alcun criterio di analisi e/o di controlli preliminari. Cioè si diffonde di tutto, stile salsa suicidio. In men che non si dica intervengono loro, i nuovi debunkers, che spiegano il mistero, rinvenendo qua e là le prove del falso.
Un giochetto da ragazzi che, però prevede e impone di passare lunghe ore al computer, magari anche notti insonni, per postare prima possibile la soluzione al manifestarsi del fenomeno più o meno anomalo. Ultimo in ordine di “post”, il video di uno strepitosamente assurdo attacco alieno a Fort Worth! Risolto il mistero ed essendosi guadagnata la fiducia di tanti utenti che non vogliono passare per sprovveduti, si può agevolmente passare alla demolizione sistematica di casi molto più importanti.
A vederla superficialmente, questi signori parrebbero emuli del Cicap (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale) quando cercano di sbullonare l’esistenza degli UFO e degli alieni dai suoi cardini storici, dalle evidenze e, soprattutto, proprio dall’assenza di tali evidenze che, a mio avviso, rappresenta l’indizio più chiaro della loro esistenza.
Come accennato, il loro terreno di caccia favorito sono i Forum, ma anche su Facebook si radunano come mosche dispettose e rissaiole. Loro, ovunque tu sia, cercheranno di importi la spiegazione razionale del fenomeno di cui si dibatte, in primis in base al “principio di Occam”.
Prendo in prestito la definizione che del Rasoio di Occam dà Massimo Mazzucco nel suo sito www.luogocomune.net: Il “Rasoio di Occam” – dal nome del francescano che lo formulò – è il principio secondo il quale la spiegazione più semplice di un problema è, con tutta probabilità, quella che corrisponde più da vicino alla realtà dei fatti, e viene normalmente invocato nelle argomentazioni più complesse, dove spesso si rischia di perdere di vista l’oggetto stesso della discussione.
La strategia del discredito
In pratica, la lama affilatissima di questo rasoio consentirebbe di distinguere il vero dal falso in ogni occasione e di evitare il mare di bufale nel quale stai affogando, UFO e Alieni compresi. Se le rasoiate non bastano, davanti alla mala parata, i debunkers passano all’insulto.
Potremmo fare esempi a decine di casi famosi sui quali i nuovi debunkers si sono accaniti di recente. Si va da Roswell 1947 (palloni sonda, manichini, testimoni bugiardi e le responsabilità degli ufologi che ci hanno fatto i soldi su scrivendo libri e realizzando documentari) a Campeche 2004 (emissioni di gas da piattaforme petrolifere e un equipaggio della polizia militare che in volo ha scambiato lucciole per lanterne); da Phoenix 1997 (flares e allucinazione di massa), sino al Belgio 1990 (un’ondata di avvistamenti implicante l’intervento di forze NATO impegnate a inseguire bersagli che, in realtà, erano prototipi segreti americani) e così via. Tutte frottole, allucinazioni, erronee interpretazioni e, nel peggio del peggio, falsi architettati per fare i soldi con i libri, i documentari, gli articoli etc. etc.
Per non parlare delle abduction. Già ben pochi, in nome del proprio quieto vivere, ufologi tradizionali sono disponibili a operare in questo campo per cui le fila di ricercatori seri e qualificati risultano piuttosto sguarnite. Difficile difendersi dagli attacchi dei denigratori ultrascettici.
Valga ad esempio la campagna di debunking massivo operata nei confronti del caso dei coniugi Betty e Barney Hill. In Italia si è sostenuto che ad occuparsene non siano mai stati scienziati o esperti degni di nota, mentre in realtà risale al 2007 lo studio più aggiornato e completo sul caso Hill, il libro “Captured! The Betty and Barney Hill UFO Experience” di Stanton Friedman e Kathleen Marden, nel quale tutte le insinuazioni sulla fragilità delle prove, l’inconsistenza testimoniale e ovviamente le accuse rivolte agli stessi protagonisti di aver architettato tutto solo per ottenerne fama e profitti economici, vengono confutate e demolite del tutto. Se questo non venisse da un fisico nucleare quale Friedman, sinceramente non saprei a quale altro santo si debbano rivolgere i debunkers nostrani per unirsi al codazzo dei loro colleghi d’oltreoceano.
Per quanto riguarda l’Italia, sotto pressione da tempo è stato posto Pier Fortunato Zanfretta. Anche il caso del metronotte ligure va smontato. Seppure qualcosa gli capitò davvero, in quanto le testimonianze collaterali provengono da forze dell’ordine, dopo si sarebbe inventato tutto, per bisogno. Nel corso degli anni, il povero Piero avrebbe quindi abbellito la sua storia, alimentandola con fatti indimostrabili e risibili che rendono tutta la sua testimonianza inattendibile. Non solo, ma anche sulla figura dello psicoanalista Mauro Moretti che per primo sottopose Zanfretta a ipnosi regressiva si fanno aleggiare inquietanti ombre che qui non mi va neppure di menzionare. Comunque, basti un passaggio tratto da una discussione in un forum fra i più seguiti, a proposito di Zanfretta. L’utente scrive: “Ci tengo a precisare che non sto cercando di sbertulare o ridurre di principio questo caso ad una mera costruzione, perchè, anzi, lo trovo molto interessante. È proprio per questo che cerco di metterlo alla prova con gli attacchi più diretti”. Strano che, professandosi inquirente dalle miti intenzioni, avveduto e prudente, l’utente minacci attacchi diretti via internet a un qualcuno che non può difendersi perché non frequenta quel forum, o persino non sa usare internet. Un comportamento, questo, che trovo indegno. Chi abbia seguito le sorti dell’Ufologia Italiana sa molto bene di cosa stiamo parlando. Tutto questo però merita una riflessione, alla quale mi permetto di agganciare un’ipotesi. Ciò che sta accadendo su internet in questo periodo non è casuale.
Ritengo sia in atto una strategia del discredito a largo raggio, programmata e mirata a debellare il sempre più forte e nutrito fronte dell’Ufologia Indipendente, quella non inquadrabile sotto l’egida di un “quid” associazionistico e per questo quanto mai pericolosa.
Il gioco è scoperto, anche se le pedine sono invisibili. Setacciano il campo, individuano il bersaglio, lo colpiscono a ripetizione e da più direzioni a fuoco incrociato lo riducono in stato catatonico. Sinché quello, alla fine, si defila o entra in crisi psicotica e inizia a vaneggiare e straparlare. Appare troppo ben coordinata e sin troppo puntuale questa strategia… Sarà solo un mio parere, ma costoro agiscono in gruppo e non sono goliardi buontemponi. Rappresentano un gruppo di guastatori organizzati che, pur apparendo fatto di singoli personaggi fra loro scollegati, agiscono grazie a una regia occulta che li coordina e consente loro di piazzare cariche alla nitroglicerina nelle infrastrutture della Nuova Ufologia, quella indipendente, che vive e si esprime su Internet e se ne frega delle regole del gioco.
Ciao Maurizio,
ho riletto con piacere l’articolo. Che dire, ne vogliamo parlare? Apro con una frase estrapolata da un articolo di Lavinia su XTimes: “La realtà che ci circonda è troppo complessa, e il cammino della conoscenza troppo difficoltoso perché tutto possa essere svelato in una vita, a milioni di vite”. Il punto di tutta la questione è sempre quello, non servirà più, secondo me, nemmeno la tanto agognata “pistola fumante” (vedi il caso Zanfretta) e di questo passo nemmeno qualcosa alla “Independence Day”, in quanto e qui mi rifaccio a J. Robin: “L’umanità, oggi più che mai, non ama veder bistrattate le proprie illusioni preferite”. I debunkers trovano terreno fertile perché ormai siamo assuefatti, le nostre coscienze sono intorpidite e alla fine due sono le soluzioni: o siamo (noi ufologi) una generazione di illusi e sfigati (a questo punto non vedo altrimenti), oppure al contrario. qualora dovesse succedere qualcosa, saremmo la generazione o almeno una delle generazioni più fortunate di tutta la storia umana e francamente, questo mi sembra un po’ troppo, non ti pare?
ti abbraccio
Concordo. Un abbraccio, Peppe!
Maurizio
http://tibten.wordpress.com/2012/06/30/u-f-o-alieni-abduzioni-spaghetti-e-mandolino/
quattro risate sugli ufologi italiani!
Non potevo non approvare. Vale sempre il buonumore! Maurizio
: )
verissimo mi dispiace solamente rendermi conto di quanto le persone siano fragili e di come sia altrettanto facile demolirle.. ma una persona che ha vissuto certe esperienze deve essere sempre cosciente di quello che fa
Bell’articolo e sono pienamente d’accordo, ringrazio i debunkers che con la loro arroganza mi hanno dato importanti spunti per studiare l’argomento e convincermi ulteriormente della presenza ET e dell’importanza della ricerca cosiddetta ufologica. Quindi grazie ai debunkers perchè spingono la ricerca ufologica, ma sono comunque contrario a certi comportamenti troppo aggressivi o offensivi.
Perfettamente d’accordo. Maurizio
solo una cosa devo puntualizzare, che purtroppo nel mirino non vi è l’ufologia indipendente, ma ogni forma di libera espressione e pacifico confronto
….. “dalle evidenze e, soprattutto, proprio dall’assenza di tali evidenze che, a mio avviso, rappresenta l’indizio più chiaro della loro esistenza.” E’ come dire: “alza e abbassa contemporaneamente” ,se per voi è normale!
Laonde la catarsi esulcerante aprioristicamente propulsa nella frustrazione seminconscia è amonte. Forse adesso è più normale.
Maurizio
Grazie della delucidazione!Ho capito che può essere tutto e il contrario di tutto senza differenza alcuna,cordiali saluti.
Buonasera, signor Baiata.
Ho letto con attenzione il suo articolo, e non posso esimermi dal raccontarle il mio recente passato.
Sono appassionato, a tempo perso, di molte cose.
Una di queste è il fenomeno U.F.O.
Fino a poco meno di un anno fa, il mio interesse si limitava alla visione di documentari in tv, ed a qualche libro letto negli anni.
Finchè non ho ripreso ad utilizzare un pc, cosa che non facevo da una quindicina d’anni.
Mi sono reso conto, girando per i vari siti e forum in italiano che trattano di UFO, che la maggior parte di ciò che avevo certezza fosse reale, in realtà non lo era. Perdoni il gioco di parole…
Fino ad allora avevo costruito la mia “idea ufologica”, sul fatto che esistessero prove di ogni genere.
Dalle foto di Adamski, al caso Santilli (Che, suppongo, anche lei ha sinceramente creduto reale, quando lo ha divulgato nel nostro paese)…
Le affascinanti teorie di Sitchin, l’appassionata divulgazione del potere della mente di matrice New Age, i rettiliani di Icke…
Potrei andare avanti ore, citando filmati manipolati, foto contraffatte,faziosità ideologiche d’ogni genere.
Ho trovato pagine e pagine di prove, in giro per il web.
Tutte a suffragio delle contestazioni di veridicità.
Nessuna ne ho trovata a riscontro del fatto realmente avvenuto.
Ho notato un’altra amabile differenza:
Chi asserisce, quasi sempre ci marcia, lucrando su ciò che sa essere menzogna.
Chi contesta, mai.
Ho tentato per mesi di non modificare la mia idea in merito alla presenza aliena costante e dirompente, nella quale, a mio modo, credevo fermamente.
Ma, pur cercando e ricercando, non ho trovato nulla di veramente “concreto”, a conferma.
Riassumerei questi mesi di approfondimento, in un poco opinabile pensiero.
L’ufologia è divisa in due netti schieramenti.
Quelli che portano prove, e, dall’altra parte, quelli che fanno, di semplici e rispettabili ipotesi, una falsa verità sulla quale lucrare.
Sotto di essi, il popolo.
Il quale è debole preda.
Destino ultimo degli intenti opposti di entrambi.
In balia al crescente bisogno di cambiamento della società, di recupero di certi valori, la gente ha bisogno di credere.
Bisogno anch’esso fomentato da interessi.
Ed è quindi ben lieto (il popolo), di sentirsi raccontare favolette, credendole realtà.
Vedo nel suo curriculum, che si è occupato di ufo, e di musica rock. Colgo l’occasione per esprimerle la mia piena condivisione del fenomeno Prog-Rock.
Dagli Area ai Dream Theater, passando per Marillion, Riverside, Genesis, King Crimson….
Noto anche che la passione ufologica, è ben presente, sempre traendocene “da lavorà”. Quindi conoscera “da dentro” il settore.
Un settore nel quale si lavora costruendo spesso degli avvenimenti di sana pianta.
Mi dispiace che questo sia sinonimo di menzogna, spesso e volentieri.
Perchè lei lo sa benissimo, che il suo lavoro, per molte zecche che si definiscono giornalisti, è questo.
Usare la menzogna è normale, per una parte dei suoi colleghi. Se parliamo di chi scrive di ufologia.
Il settore ha un ampio seguito, e buone possibilità editoriali.
Che fare, quando non si ha in mano nulla di concreto?
Semplice.
Buttar giù, o avallare ipotesi, in un “taglio giornalistico” che le faccia apparire ben più reali e concrete, di quanto lo siano.
Vedo in questo suo articolo, una sana “attinenza al soggetto”. Senza nessuna aggiunta che non sia ne più ne meno quello che lei pensa.
Voglio ringraziarla, per concludere, per aver dato modo a quei debunker che giustamente accusa di lucido accanimento, di poter esprimere qui il loro parere.
Sono certo che una persona che non si nasconde davanti a nulla, come lei, non ricorrerà alla censura di eventuali messaggi di parere opposto al suo, come, in parte, il mio.
Salvo gratuite offese, s’intende.
Saluti
Luca Tamagnini
Grazie, signor Tamagnini. Ho notato nella sua lettera una profonda delusione, espressa nell’amara constatazione del fatto che l’Ufologia in Italia è cambiata, a suo avviso in peggio. Chi, studiando il fenomeno UFO, in passato si sia formato sulla letteratura, sulla documentaristica e su altre fonti a vario titolo attendibili ed essenziali, trovandosi a utilizzare un pc e proiettandosi oggi nel variegato mondo del web, apre a dismisura la propria visuale e, mano a mano, rimette in discussione il tutto. Lei ne ha tratto due conclusioni correlate. La prima è l’assenza di prove di fatto in merito all’ipotesi Extraterrestre, la seconda è che chi la sostiene e divulghi le proprie ricerche, lo faccia per ragioni di lucro, mentre altri, che non ci speculano, hanno la verità in tasca. Non entro nel merito tecnico e storico della sua prima conclusione, in quanto apriremmo una discussione infinita. Condivido il suo rammarico perché anche io nutro da molti anni la passione per la ricerca e come lei a volte sono rimasto deluso. Ricerca non significa aver in tasca la verità, né fabbricarla. Fare ricerca significa cercare. Molte volte vuol dire anche sbagliare, perché come esseri umani siamo portati a interpretare e valutare i dati e gli eventi. Sbagliare puó portare a creare una falsa verità. Ma le false verità nascono anche dai pregiudizi. Dal dare per scontato che il proprio pensiero abbia una valenza in assoluto. Questo lo fa anche lei, quando crea l’assioma che i giornalisti/ufologi inventano le bufale e ci speculano e ne fanno mercinomio, senza conoscere la realtà delle persone. Così ha creato una falsa verità, senza averla verificata. Questo meccanismo esiste ed è messo in atto in tutte le situazioni nelle quali le persone hanno bisogno della certezza che quello che pensano sia verità assoluta. Un vero ricercatore deve continuare a cercare la verità anche se questo può significare a volte delusione e a volte il dover ammettere di aver sbagliato. Sono sempre necessari buonsenso e discernimento. Grazie per avermi dato l’occasione per questo confronto.
Maurizio Baiata