Sino al mio rientro in Italia dagli USA, alla fine di Febbraio 2011, avevo ritenuto che lo studio dei fenomeni di Contatto fosse meno inquinabile e inquinato rispetto a quello degli UFO in sé. A me l’Ufologia italiana da anni sembrava e continua ad apparire un triste e tetro coacervo di malizie, veleni, insulti, tradimenti, voltafaccia, deliri egemonici, e così via. Purtroppo durante l’anno appena trascorso, se da un lato ho constatato quanta brava gente ancora ci sia e si ostini nonostante tutto ad occuparsi di queste materie – moltissimi i più giovani – dall’altro ormai bisogna ammettere che siamo nella completa stagnazione. Perché?
Primo: si impedisce strumentalmente il rinnovamento. Ad esempio, un mezzo per rinnovare e ampliare la portata dell’Ufologia con una ventata di freschezza poteva essere l’Esopolitica, ma questa in Italia non ha avuto alcuna possibilità di affermarsi. Non ne è stato capito, o peggio, se ne è voluto connotare negativamente l’assunto. Lo hanno fatto i gruppi ufologici “accreditati”, che mangiano pane e UFO e solo quello sono intitolati a dare in pasto alle masse. Guai ad andare oltre il consentito di chi li controlla. E lo hanno fatto anche e purtroppo quei ricercatori indipendenti maggiormente in vista che, proprio in nome della loro autonomia culturale, hanno subito tacciato il movimento esopolitico come “filo-yankee” e quindi da bollare come compromesso in partenza perché, dicono (sbagliando di grosso), l’ufologia americana nulla porta di nuovo.
In seconda istanza, ma non per questo di maggior rilievo, l’opposizione all’Esopolitica è giunta dagli organi di informazione ufficiali che del termine non hanno capito un’acca.
Per questo, vale per me ribadire il concetto di cosa è in realtà l’Esopolitica. L’Esopolitica è una scienza sociologica che ingloba l’Ufologia. Lo è perché parte dall’assunto che il fenomeno UFO esiste e la sua portata è stata taciuta alle masse in quanto, con altissima probabilità (ritengo il margine di errore irrisorio) resta di matrice esogena alla Terra, il che non si potrà mai ammettere da alcuna fonte ufficiale di potere. Quindi, l’Esopolitica rappresenta un movimento socio-culturale che si oppone al cover-up sulla questione UFO nel suo complesso, inclusa quella dei contatti con entità aliene.
Di conseguenza, si vede ciò che io amo definire “Alienologia” soffrire degli stessi mali e aberrazioni dell’Ufologia. La situazione peggiora giorno per giorno. Le rivalità personali, ridicole considerando l’asfittico contesto nel quale si esprimono se paragonate a qualunque altra branca di studio o disciplina anche parascientifica, sono l’humus sul quale ci si muove e spesso ci si finisce invischiati sino al collo. Le ragioni recondite della crisi che stiamo vivendo in un settore appena nato e al quale l’energia positiva della gente poteva fornire una spinta molto forte, sono serie.
La più dirompente è il problema del “fare da sé”. Chi volesse occuparsi di abduction non può improvvisarsi o spacciarsi come terapeuta. Oltre ad essere sufficientemente addentro alla materia ufologica, che in fondo è un “plus” necessario, dovrebbe essere anche professionalmente qualificato – ovvero eserciti la professione di psicologo e possegga riconosciuti requisiti ed esperienza nel settore – per poter approcciare l’aspetto terapeutico della questione. Su questo tornerò alla prima occasione.
Chi ritenga di aver vissuto esperienze di contatto e decida di affidarsi ai terapeuti (che in Italia si contano sulle dita di una mano), prima deve comprendere che il punto essenziale della questione è lavorare su se stesso, al fine di acquisire uno stato di coscienza e di consapevolezza di sé e non al fine di “liberarsi dagli alieni”. Il possibile addotto deve capire che l’esperienza di ipnosi non può essere risolutiva, ma essere di aiuto nei casi in cui si sia già raggiunto un livello di conoscenza del proprio sé interiore.
Spesso, questo aspetto fondamentale dell’approccio latita. Lo noto dal tenore delle richieste che mi vengono inoltrate, soprattutto attraverso la sterminata comunità virtuale di Facebook. Succede spesso che mi contattino persone che da subito esprimono il forte desiderio di liberarsi dalle esperienze che dicono di vivere. Sulle prime, dopo aver spiegato che io sono un giornalista/ufologo che ha avuto la fortuna di vivere delle esperienze simili, ma non possiedo alcun crisma professionale che mi certifichi come terapeuta, cerco soltanto di comprendere se questa loro esigenza sia solo il sintomo di una qualche confusione esistenziale, o sia invece il frutto di una reale volontà di capire. Il dialogo che ne scaturisce è il più delle volte interessante e costruttivo, penso per entrambe le parti. Ci si basa sulla sincerità nell’aprirsi e nel raccontarsi.
Poi si arriva al passo successivo e le cose cambiano. Quando pongo la domanda “Cosa vuoi fare?”, chiarisco che esiste la possibilità di iniziare un percorso conoscitivo, ma che questo non può essere affrontato credendo di poter giungere alla meta della “immediata liberazione” attraverso questa o quella tecnica, ipnosi regressiva inclusa. Questo lo potrebbero fare gli emuli di Harry Potter. Ecco che, a quel punto, la persona inizia a mostrare i primi cenni di tentennamento. È chiaro che la sua volontà di approfondire viene sovrastata dall’idea usa e getta della soluzione più rapida possibile e inizia a ritrarsi.
Non è così che vanno le cose. Se un mistero reale si cela dietro il disagio dell’idea di essere addotti, quel mistero non è il perché queste esperienze accadono. Il mistero è la ricerca della risposta dentro di sé dopo aver capito o almeno cercato di capire chi si è realmente. Se non si compie questo primo passo fondamentale, non si va da nessuna parte. Infatti, dopo aver bussato alla mia porta, dopo che avrà capito che in primis dovrebbe lavorare su se stessa, quella persona la chiuderà subito e andrà a bussare a un’altra porta e chiederà di voler essere liberata dagli alieni con una o due sedute di ipnosi. E si infilerà nuovamente in un vicolo cieco…
Maurizio Baiata, 16 Marzo 2012
Caro Maurizio,
ti sei fatto le ossa col Cun di Pinotti e per non fartele rompere hai cercato altre strade. Hai fatto bene. L’esperienze con la pubblicistica di settore ti hanno dato soddisfazioni e grane. In Italia accade di questo e altro. Le voci controcorrente, politiche culturali scientifiche spirituali, sono perseguitate. Sei ”emigrato” in USA, terra dagli ampi spazi di manovra (…insomma) per poi tornare. Grazie a Dio, dico io.
Nel mio piccolo, posso dirti di essere stato depennato da XTIMES per aver leso le maestà di Malanga e Plato, dicendo la mia con argomenti, senza dileggiare alcuno. Ma tant’è. Come ben sai, da noi le consorterie culturali sono trappole, luoghi senza aria, ove piccoli ego blindano ogni ricerca e visione.
E veniamo al punto.
L’ufologia è diventata ormai materia da storia dei movimenti settari spiritual-religiosi. Ufo-latria sarebbe meglio definirla. Dalla tradizionale ricerca ufologica dei bei tempi, mai obsoleta, siam passati ad un cultismo di maniera, fatto di ‘voci’ incontrollate, psicopatologie scambiate per rivelazioni, set ipnoterapici condotti da praticoni, memoriali, racconti di alieni-demiurghi e via discorrendo.
Dove è finita la sana e schietta ricerca sul campo? Si preferisce sondare i bassifondi della coscienza sperando di trovarci chissà quale segreto svelato. Le gole profonde governative, americane in primis, sono ormai i parametri di riferimento e questo la dice lunga sulle reali capacità di discernimento degli inquirenti.
I miei racconti sul blog de Il Grande Ignoto, possono essere benissimo considerati fiabe per bambini cresciuti. Legittimo dubitarne. Non cerco però adepti, né lucro. Mitomania? Chissà. Tuttavia sono mie esperienze. Non psichedeliche né astrali. Reali, fisiche se mi consenti. Ho cercato sin da ragazzo il significato della Vita, un senso, una visione d’insieme e lo ho trovato in un ‘fruttarolo’ analfabeta ma che la sapeva lunga, eccome. Non era un contattista né un mago come i moderni lo intendono. Passava le linee di confine tra questo e gli altri mondi. Così, semplicemente come una passeggiata fuori porta. Non si è mai fatto pubblicità. Anzi. Non era un addotto, vivaddio. Oggi, cerco indegnamente di raccontare ciò che accadde negli anni ’70 a Viterbo, scalo interdimensionale (espressione enfatica da romanzo Urania).
Il mistero ci ha sempre accompagnato fin dall’alba dei tempi. Un velo lo ha reso elusivo. Eppure e lì, tangente alla nostra piccola, periferica realtà.
Bentornato, Maurizio.
Angelo Ciccarella
Ciao Angelo. Sai cosa mi ricorda il tuo scritto? Mi ricorda Marcello Creti, sul quale mi sembra il velo sia stato totale. Scommetto che tu sei fra i pochi a potercene raccontare qualcosa. Grazie, se ti e’ possibile farlo e grazie anche per il bentornato, ormai sono qui in pianta stabile. Non posso limitarmi a osservare, cerco di fare quello che posso da indipendente e il tuo riferimento ad X Times mi consente di chiarire che la mia collaborazione con la rivista diretta da Lavinia Pallotta e’ ragionata, perche’ per me resta la sola forma idonea di espressione giornalistica libera, quindi seppur non condividendo certe altrui posizioni, a me interessa potere esprimere le mie e questo li’ mi e’ stato sempre consentito. Anzi, se in passato non l’ho fatto, trovandomi diversamente impegnato negli USA, e’ stato proprio perche’ Open Minds mi aveva imposto un embargo e non potevo scrivere per altri, neppure si trovassero nell’aldila’. Quindi non era stata una mia scelta, ma rientrava in una logica editoriale. Un abbraccio, a presto. Maurizio.
Il fatto è che quando si vuole parlare del ” TUTTO ” è difficile lasciare fuori qualcosa. Ecco che il poco credibile diviene demagogia, l’improbabile diventa assurdo e l’impossibile inesistente. Il tutto è tutto e basta, dentro c’è tutto, Punto. Quindi anche il poco credibile, l’improbabile e perfino l’impossibile. Tutta l’Ufologia non è altro che un’altra manifestazione del tutto, dove bugia e verità hanno lo stesso percorso e lo stesso risultato. La ricerca è importante NON per spiegare cose Nuove con regole vecchie, ma per Scrivere regole Nuove. Chi effettua ricerche basandosi su ciò che è stato limita la ricerca a ciò che già sa, che già conosce. Dobbiamo riscrivere le regole, accettare il contattismo per un evento naturale, vedere le abduction come tentativi di correzzione e gli UFO (ma io preferisco OVNI) come la nostra futura realtà. Chi è stato non E’, chi E’ sa di ESSERE ed è colui che sarà. Passato e futuro non esistono, noi dobbiamo riscrivere il presente per la comprensione del TUTTO. Grazie.
Luca
Grazie a te, Luca. Parole sante!
Maurizio
..”Il mistero è la ricerca della risposta dentro di sé dopo aver capito o almeno cercato di capire chi si è realmente. Se non si compie questo primo passo fondamentale, non si va da nessuna parte.”..
Certo, perchè questo porta inevitabilmente a “spogliarsi” di tante cose e richiede l’arduo cammino dell’affrontare le proprie intime paure, legate spesso e volentieri ad una informazione non corretta sul fenomeno. Comprensione ed accettazione. Solo così si arriva a capire la propria esperienza, che non è mai qualcosa di cui “liberarsene”, anzi. Ma appunto non tutti sono disposti a fare questo lavoro su di sè. Io la chiamo anche pigrizia spirituale.
Ciao Maurizio.
Grazie Annalisa. E’ quello che ho cercato di esporre. Non per denunciare, perche’ ormai non si fa altro. MA per dire quello che si potrebbe e dovrebbe fare. Poi noi lo sappiamo, chi vive queste esperienze da una parte conosce gia’ almeno una parte della verita’, dall’altra soffre dell’altrui incomprensione, ed e’ per questo che nessuno deve mai restare solo, soprattutto se attaccato e vilipeso. Maurizio
Bellissimo post e ottimi commenti: davvero parole sante, tutte! Ma praticamente? Lavorare su sè stessi? Sembra facile… O dovrebbe esserlo? Non lo sò… ci stò provando da anni: risultati, zero!
Ufologia, esopolitica, alienologia tutti termini… affascinanti, ma che a ben vedere forse non dicono niente, forse è vero: il vero alieno è dentro di noi, io questo non lo sò. Conosci te stesso e conoscerai l’universo… paradossalmente forse è così, ma perchè deve per forza essere tutto così difficile? Caro Maurizio una volta hai scritto che se dovrebbe succedere “è al nuovo che si guarderebbe” io mi chiedo sempre e solo: quando?
Peppe, grazie! Il quando non lo so. So solo che viviamo nel Presente e che se l’obiettivo e’ la trasformazione, un percorso difficile e che richiede tempo. Molto tempo. E questa e’ la cosa piu’ difficile da accettare abituati come siamo a voler ottenere tutto e subito. Maurizio
Ciao Maurizio,
intervengo solo per un chiarimento verso quanto dichiarato da Angelo Ciccarella e il suo presunto “depennamento” da X Times. Nessuno mai è stato “depennato” dalla rivista che dirigo per le sue idee. Ciccarella, che io ho sempre pubblicato, quando mi ha mandato materiale inerente alle nostre tematiche, ha offeso non il pensiero di Malanga e Plato – non condiviso anche da altri nostri collaboratori – ma la rivista stessa, e più volte, su facebook, invitando persino a non leggerla perché farebbe cattiva informazione. E questo perchè? perché LUI non era d’accordo con gli articoli di Malanga e Plato. Se avessi dovuto “depennare” tutti coloro che non si trovano in accordo con Malanga, avrei dovuto farlo per prima cosa con Federico Bellini, che con Malanga ha avuto ben altri scontri che non Ciccarella.
Su X Times scrive Paola Harris, che non si può certo collocare tra i “malanghiani”, scrive Maurizio Baiata, e molti altri.
Quindi non capisco bene a che depennamento ci stiamo riferendo. Non ho ricevuto da parte di Ciccarella articoli che fossero in contrasto con quelli di Plato o Malanga. Anzi, da Ciccarella non ho proprio più ricevuto articoli. Deve aver pensato che sia stata fatta nei suoi confronti censura preventiva. Ho invece cancellato il suo nominativo fra le “amicizie” virtuali di facebook (che cosa tremenda), ma solo dopo aver letto le sue offese sul detto network. Mi pareva il minimo.
Non commenterò oltre questa storia, chi mi conosce sa come lavoro.
Un saluto, Lavinia Pallotta
Io comunque mi permetto un commento, visto che questo spazio lo gestisco io e conosco la situazione, rivolgendomi a Lavinia Pallotta e Angelo Ciccarella, che stimo entrambi. Vi invito a riconsiderare tutto in un’altra ottica, che non è quella del passato, di ciò che è accaduto, bensì di quello che accade ora, quindi nel presente. Il che non e’ piaggeria. Per me quello che conta e’ cio’ che si fa insieme. Per anni ho invitato Angelo a collaborare alle riviste da me dirette, inviti che ha sempre gentilmente declinato, ma abbiamo continuato a “sentirci” a distanza. Non e’ detto che si sia amici perche’ si scrive o si pubblica o si lavora sulla stessa testata, anzi e’ spesso il contrario. Per essere amici contano altre cose. Angelo ha le sue idee e preferisce tenerle per se’, quindi. Altri si riempiono la bocca di parole favoleggiando di alieni ad ogni angolo o di esseri super divini che viaggiano a bordo delle astronavi del pensiero, non per questo hanno la verita’ in tasca. Nessuno, in ufologia ha la verita’ in tasca. Ma a mio avviso di verita’ ne hanno dentro di se’ solamente le persone che hanno vissuto esperienze di contatto. Ergo, vedete voi. Se non siete sulla stessa lunghezza d’onda poco male, basta che vi chiariate una volta per tutte e in privato. Grazie.
Maurizio
Caro Maurizio,
colgo il tuo saggio invito ad una possibile ed auspicabile conciliazione. Forse se ci facciamo la guerra fra di noi, cadiamo nella trappola di chi vuol dividerci.
Grazie.
Ciao, ritengo di aver avuto ‘esperienze di contatto’ fin dalla nascita, alcune negative ed altre positive.
Ho vissuto anni di rifiuto seguiti da accettazione, ed infine dalla ricerca di un percorso che mi possa portare alla comprensione di quello che ho effettivamente vissuto.
Vissuto è il termine giusto, è il nodo della questione.
Perchè vivere determinate esperienze può essere distruttivo e destabilizzante soprattutto se queste esperienze si verificano in età precoce, già a partire dai 6 anni o forse anche meno.
Diventa non solo utile, ma indispensabile per ‘sopravvivere’ psicologicamente a queste esperienze lavorare su se stessi, nessuno può farlo al posto tuo e non può essere fatto in tempi brevi.
Per quel che mi riguarda ho avuto un’isolamento pressochè completo fino al 2008 e poi ho cominciato a leggere di tutto ma con lo spirito critico maturato in anni di percorso solitario.
Ho trovato numerosi riscontri e cosa importante mi sono resa conto che la scelta di contare solo su me stessa in passato è stata azzeccata.
Ora ho una base solida su cui proseguire il mio percorso ed è radicata al centro del mio essere.
A chi cerca di liberarsi da entità attraverso l’ipnosi voglio consigliare di rafforzare se stessi partendo dall’interno verso l’esterno, le entità se ne andranno da sole perchè è l’ambiente stesso a diventare inospitale per loro.
L’ipnosi (io utilizzo la visualizzazione guidata) serve come strumento introspettivo aggiuntivo a supporto del percorso che già si segue e su cui si sono già ottenuti e radicati risultati. Fare esperienza di ipnosi in un periodo troppo precoce della propria preparazione può essere controproducente o peggio, destabilizzante e pericoloso.
Grazie per i bellissimi articoli Maurizio, ci fai sentire meno soli.
L.
Grazie! È bello leggere di qualcuno che ce l’ha fatta a trovare la strada per arrivare a se stesso. Il viaggio interiore è difficile, lungo e doloroso, ma è l’unico che porta a prendere in mano la tua vita e a dare un senso a quello che ti succede. Come dici tu, nessuno puo’ farlo al posto tuo e soprattutto non ci sono risposte preconfezionate. Condivido anche il discorso sull’ipnosi, il cui scopo non è quello della liberazione, ma uno strumento che puo’ aiutare nella conoscenza di sé e non per tutti. In alcuni casi si puo’ rivelare perfino dannoso e va usato da persone competenti e con l’adeguata formazione professionale. Grazie ancora, Maurizio
La difficoltà nel reperire professionisti in ambito dell’ipnosi è principalmente di origine economica, un buon ipnotista si fà pagare.
E purtroppo, Maurizio, tanti di noi non possono permetterselo.
Cosa ne sarà di coloro che si troveranno a combattere letteralmente coi propri demoni in seguito all’aumento di consapevolezza di questi ultimi tempi?
Temo che finiranno nelle mani dei centri di igiene mentale… coi risultati che tutti conosciamo.
E’ molto triste, credo che dovrebbero essere approntati dei percorsi formativi per l’utilizzo delle ipnosi leggere anche per operatori non medici, come avviene per le discipline olistiche, ad esempio.
In fondo si tratta di meditazioni profonde, che sono ben altra cosa rispetto all’ipnosi regressiva vera e propria.
Un’abbraccio, Layla.
Scusa ma dev’essere partito un doppio post che credevo di aver perso, cancellalo per cortesia visto che è una copa approssimativa di quello a cui hai già risposto.
Grazie 🙂
L.
Layla, il percorso conoscitivo non e’ fatto solo di ipnosi, leggere o profonde che siano. Si parte da una scelta: la volontà e il coraggio di iniziare. E’ il primo passo che si compie da soli, individualmente. Per tanti, questo si attua pensando di volercela fare da soli. Alcuni ce la fanno, altri no. I secondi hanno bisogno di essere guidati. Gli operatori di discipline olistiche possono essere di aiuto e di solito anche per questi è necessario affrontare dei costi. Altre volte e’ necessario l’intervento di psicoterapeuti aperti e disponibili nei confronti di queste tematiche. Questo ha un costo, ma anche il centro di igiene mentale ha un costo, perche’ si paga il ticket! Sarebbe auspicabile in un prossimo futuro trovare dei fondi per creare un’associazione o un centro studi, insomma una struttura qualificata che possa seguira la persona che lo necessita. Grazie di nuovo! Maurizio
Grazie a te, un’abbraccio.
Layla.