Ho intervistato Antonio Urzi oltre un anno fa, attraverso un lungo scambio di email. In quel periodo mi trovavo in Arizona e dirigevo la rivista “Open Minds”, che ha pubblicato questo articolo, ovviamente nella traduzione in Inglese da me curata. La pubblicazione dell’intervista su questo blog avviene su consenso di Antonio Urzi, il quale mi ha fornito le fotografie che vi compaiono, non riproducibili se non per espressa autorizzazione del suo proprietario.
Maurizio Baiata: Ci conosciamo da circa dieci anni. Il nostro primo incontro avvenne a Viareggio. Ricordi esattamente quando e le ragioni che ti spinsero allora a volermi incontrare di persona?
Antonio Urzi: Ci siamo conosciuti in occasione del convegno sulla magia e il mistero a Viareggio nel 2001. Le ragioni per cui Simona e io ti volemmo conoscere furono perché in quegli anni ero un lettore delle riviste “Dossier Alieni” e “Area 51” e ti seguivo in tv dal 1995 da quando collaboravi con Roberto Pinotti, oltre a ritenerti uno dei massimi esperti sul fenomeno UFO, e sinceramente ancora lo pensiamo, al di là della corrente di pensiero che più o meno ci tiene “divisi”, si fa per dire.
M.B: Diversi ricercatori ritengono che le esperienze di contatto alieno si trasmettono per generazioni nei nuclei familiari. Nella tua famiglia ci sono stati casi del genere, o persone che hanno vissuto esperienze paranormali?
A.U.: Ho saputo che le esperienze di contatto con esseri “alieni” avvengono attraverso un lavoro su famiglie dello stesso contattato iniziando tre generazioni prima: prima di sentire e leggere queste teorie, ho avuto un’esperienza personale con un essere in astrale nel 2004. Venni informato che, per arrivare a predispormi al contatto con loro, avevano dovuto iniziare a “lavorare” sui miei familiari (le donne) da tre generazioni. Mia nonna mi racconta ancora oggi che la sua mamma (mia bisnonna) era in contatto con la Madonna e con gli angeli ed era molto nota nel suo paese di origine (Paceco, in provincia di Trapani) per piccole guarigioni e previsioni del futuro. Mia mamma, da piccola ha vissuto episodi di avvistamenti di UFO, molto ravvicinati.
M.B.: Da piccolo ti piaceva giocare a pallone? Praticavi altri sport? A scuola come andavi?
A.U: Da piccolo ero nauseato dal calcio; ancora mi viene l’orticaria quando vedo decine di migliaia di persone, tifare con isteria immotivata per calciatori che rincorrono una palla dentro un recinto… Ho praticato Judo sin dalla tenera età fino a 11 anni e, non so perché, ma ancora mi appassionano le discipline orientali e le arti marziali. Al calcio preferivo seguire l’astronomia e l’archeologia, quest’ultima, materia che ho approfondito a livello amatoriale sin da otto, nove anni, cosa che ancora oggi seguo con molta passione. Posso dire che mi ritengo un esperto su strumenti litici realizzati in epoca preistorica. Per questa mia capacità di apprendimento ho avuto molte soddisfazioni per alcuni ritrovamenti nei dintorni della mia città natale, Livorno, ritrovamenti di “superficie” divenuti ufficiali grazie al Museo di Storia Naturale della stessa città. Per quanto riguarda la scuola ero una tragedia, a parte le materie artistiche.
M.B.: Ricordi se da piccolo hai mai alzato le mani su altri ragazzini? Se sì, per quale ragione? È stata un’infanzia difficile? Puoi descrivere l’ambiente nel quale sei cresciuto?
A.U.: Penso di avere avuto esperienze come tutti i ragazzini, litigi e spesso botte per difendere i più deboli. Tutto sommato ho vissuto un’infanzia molto piacevole e in un ambiente piuttosto normale, con una famiglia che non mi ha fatto mai mancare niente, nonostante i sacrifici. Ho fatto asilo ed elementari dalle suore parificate e ho solo la licenza media e, per la mia mancata voglia di studiare, non ho continuato.
M.B.: Questa è una domanda molto personale, se vuoi puoi anche non rispondere. Prima di Simona, hai avuto storie d’amore importanti, che ti sono rimaste nel cuore? Ci pensi qualche volta?
A.U.: Posso dire che attraverso Simona, oggi mia moglie, riconosco la mia anima gemella, l’unica storia vera e sincera. A rafforzare questo rapporto stupendo penso che siano state le esperienze di contatto. Non ho avuto molte storie d’amore importanti e le precedenti le ritengo tutte allo stesso livello.
M.B.: Ricordi quale è stata la prima volta che hai sentito l’attrazione a guardare verso l’alto, a cercare nel cielo i segni di una presenza forse non terrestre?
A.U.: La prima volta che ricordo, penso di aver avuto sei o sette anni. Mi trovavo in camera da letto e nel mezzo della notte mi svegliai per una luce fortissima di colore bianco. Cercai di aprire con fatica gli occhi appiccicati dal sonno e con mia sorpresa vidi davanti a me una croce splendente… spaventato urlai dalla paura e chiamai subito mia madre che tempestivamente venne per calmarmi… poi, si susseguirono altre vicende che ricordo nei giorni e mesi a seguire… attratto da quegli oggetti argentei che vedevo al mare di giorno, e quelle luci colorate ferme sopra di me che vedevo all’imbrunire. È successo alcune volte che durante queste straordinarie manifestazioni, mi sono trovato vicino o in compagnia di amici e adulti… sentivo pronunciare da qualcuno: “Sono UFO, sono UFO!”… per me erano astronavi con persone sopra e ne ero più che convinto, come del resto ne ho certezza oggi.
M.B.: Sei convinto che gli esseri a bordo delle navicelle che riprendi continuamente siano extraterrestri? Cosa pensi dell’ipotesi che si tratti di esseri infra-dimensionali? Li immagini, ovvero di loro vedi delle proiezioni olografiche, oppure li vedi davvero nella loro fisicità? Sono simili a noi, o completamente diversi, come nelle descrizioni di tanti addotti?
A.U.: Secondo le mie esperienze, non in tutti gli oggetti che filmo ci sono occupanti. Molto spesso si tratta di sonde teleguidate. In alcuni casi gli occupanti delle astronavi, e mi riferisco ai dischi metallici, sono esseri provenienti da altri pianeti e anche da dimensioni parallele. Sono certo che veniamo visitati da più “razze” e, sempre secondo le nostre informazioni e intuizioni, appartengono tutti a un unico gruppo con un unico intento. Però non ho avuto molte esperienze di contatto fisico, a differenza di Simona che ha più esperienze dirette, ma è più riservata per ragioni operative. Ho saputo che esistono due piani, uno “direttivo” e uno “esecutivo”. Quelli che sottintendono al piano direttivo hanno l’aspetto umano, i classici nordici per intenderci, mentre le tipologie che fanno parte del piano esecutivo sono i famosi “grigi”… ho saputo che sono dei veri e propri robot biologici, degli scienziati programmati per perlustrare il pianeta, raccogliere dati, oltre a monitorare la vita tutta, difatti svolgono anche prelievi di animali e persone. Non si devono confondere però con i rapimenti condotti da entità diaboliche appartenenti anche queste sì ad altre dimensioni. E non si devono confondere con gli esseri (per me pacifici, per il momento) che visitano il pianeta con astronavi.
M.B.: Hai mai creduto, intuito o sospettato di vedere esseri non terrestri nella vita di tutti i giorni, o la sensazione di essere osservato e scrutato da loro, sotto forma umana, ad esempio seduto al tavolo di un bar, un ristorante? Cosa pensi del fenomeno definito “shape shifting”, o “mutaforma”?
A.U.: Quando ho riscoperto il fenomeno UFO e la realtà della visita E.T. nel 1995 ho iniziato ad avvistare gli stessi oggetti volanti anomali e le identiche astronavi che vedevo da piccolo e, in quel periodo, dal 1995 al 1997 ho avuto strani incontri con persone apparentemente normali, che solo oggi, con la mia esperienza e la mia predisposizione “psico-fisica”, sono certo fossero “non terrestri”. Erano esseri E.T. Ho imparato che questi visitatori del cosmo hanno la facoltà di entrare e uscire dalla nostra dimensione come vogliono. Addirittura alcune delle razze più evolute appartenenti a dimensioni dove non hanno più bisogno della materia (quinta dimensione) possono incarnarsi in qualsiasi cosa. Ho saputo che loro manipolano l’atomo e la luce come noi manipoliamo la materia, questo grazie non solo a una tecnologia avanzatissima, ma per una crescita a livello spirituale, perché scienza e co-scienza vanno avanti di pari passo. Se non c’è coscienza nella scienza, il genio onnicreante non permette di evolvere, ed è un po’ come abbiamo fatto noi, non siamo evoluti nello spirito soffermandoci nella materia, quindi non puoi smaterializzarti, viaggiare nel cosmo e colmare enormi distanze, la telepatia ecc…
M.B.: Una volta mi dicesti che senti un “richiamo” che ti spinge ad appostarti dalla piccola finestra del tuo appartamento per effettuare le riprese in video. Cosa senti esattamente? Un ronzio? Aumentano le pulsazioni, il battito cardiaco, ti prende un groppo allo stomaco? Provi scariche di adrenalina, paura? Hai mai pianto nel vederli, sopraffatto dall’emozione?
A.U.: Dal 2006 inizia una nuova fase nella mia esperienza: dopo aver filmato in cielo una silhouette femminile che sono sicuro fosse la “madre celeste”, su indicazione dello stimmatizzato Giorgio Bongiovanni, esattamente 10 Dicembre 2006 (l’8 Dicembre in Italia è la ricorrenza della “Immacolata Concezione” e il 12 Dicembre è la “Madonna di Guadalupe), avviene dentro di me un cambiamento inaspettato. Dal mese di Gennaio 2007 inizio ad avvertire delle sensazioni particolari, come ansia e tachicardia poco prima di filmare l’oggetto che mi sarei trovato davanti dopo pochi minuti, sintomi che si prolungavano anche durante la manifestazione. Questo fino al giorno 11 Settembre 2007 (anniversario della tragedia delle torri gemelle di New York) quando, poco prima di filmare, avverto un mancamento d’aria con agitazione, e gli oggetti e le cose circostanti si manifestavano ai miei occhi molto colorati… passano eterni secondi (ero seduto davanti al pc) e decido di mettermi sotto la finestra della mansarda per distrarmi. Guardo fuori perché stava salendo anche il panico e, con mia sorpresa, vedo volteggiare sopra di me quello che identifico subito come un essere angelico (sono le sensazioni che ho provato immediatamente) e così quello che trasmetteva lo stesso soggetto che si librava in aria, come del resto ci trasmetteva l’essere apparso il 10 Dicembre 2006). Aveva un mantello rosso a tracollo. In quel momento inizia una nuova fase, che identifico come il “richiamo” degli esseri. Anche in questo caso Giorgio Bongiovanni, che ritengo ancora oggi il mio padre spirituale, mi aiuta a superare quei difficili e ingestibili momenti, preparandomi pian piano al futuro e spiegandomi cosa sta succedendo al mio corpo e al mio spirito. Così, queste percezioni vanno cambiando di mese in mese, di manifestazione in manifestazione, specialmente quando poi nei mesi a seguire si manifestano i dischi metallici a poca distanza. Ricordo la prima spettacolare manifestazione del 2007, esattamente il 29 Aprile. È come se ogni volta, in base alle manifestazioni più eclatanti, i nostri fratelli del cosmo “amplifichino” la mia percezione. Tornando alle domande, non sento ronzii, provo anche scariche di adrenalina, ma tengo a precisare che non provo assolutamente paura (dopo la manifestazione rimango malinconico ad esempio) e le prime volte mi emozionavo spesso nel vederli, anche se ad apparire sopra la mia testa era una piccola sfera ad alta quota.
M.B.: Hai mai calcolato la distanza fra te e gli oggetti discoidali e apparentemente metallici quando appaiono in cielo? Appaiono istantaneamente, pensi che si materializzino? A quale distanza si sono avvicinati al massimo? Emettevano suoni?
A.U.: I primi “dischi metallici” che si sono manifestati davanti ai nostri occhi risalgono al Giugno dell’anno 2000, ma solo dal 2004 iniziamo a immortalarli con la videocamera da distanza ravvicinata… voglio ricordare che sono gli stessi dischi che vedevo spesso da piccolo e che vedeva anche Simona, perché anche lei mi conferma spesso che ha sempre avvistato sin dalla tenera età le stesse tipologie di astronavi che ogni tanto filmiamo… la distanza è difficile calcolarla, primo perché si manifestano in situazioni inaspettate e senza punti di riferimento, e secondo perché in quei momenti siamo sempre “alterati” ed è difficile stare con i piedi per terra: l’agitazione sale secondo per secondo perché abbiamo la consapevolezza che sopra quegli oggetti spettacolari ci sono intelligenze extraterrestri. Comunque le distanze pensiamo che possano variare da 200 a 500 metri dalla nostra postazione, ma sono solamente nostre ipotesi. Per quanto riguarda le modalità in cui il disco si presenta, posso confermare che è sempre accaduto che appare dal nulla, fermo sopra la finestra della mansarda, o a 45° circa dalla nostra veduta, questo per il tipo di finestre basculanti della mansarda. Ho saputo che gli esseri che visitano il pianeta, quando si tratta di avvistare apparentemente per caso, loro guardano con i nostri occhi, di conseguenza, in un decimo di secondo hanno la facoltà di materializzarsi all’istante o scomparire, nel momento in cui l’interlocutore chiude gli occhi per un decimo di secondo… semplicemente incredibile! L’unica volta che Simona e io abbiamo visto un disco molto vicino è stato nel Giugno del 2000 in Liguria, precisamente a Portofino, alle 22.00: ci è passato un disco sopra la testa a un’altezza di circa 25 metri (stimata grazie agli alberi del luogo), con un diametro di almeno 30 metri. Fra l’altro, fu il nostro primo avvistamento dopo sei mesi che stavamo insieme. Un particolare di queste manifestazioni è l’assenza di sibili o suoni: quando ti trovi davanti un oggetto di quelle dimensioni, ti aspetti di sentire suono. Abituati ad automobili, aerei ed elicotteri che emettono suoni, è impressionante vedere un oggetto del genere sospeso in aria davanti a te senza sentire suoni o percepire nemmeno una vibrazione.
M.B.: Da qualche tempo però gli avvistamenti avvengono ovunque, anche in concomitanza con manifestazioni ufologiche, conferenze, etc. Come a Mexico City i miei (ex) colleghi Antonio Huneeus e Alejandro Rojas, la giornalista free lance Paola Harris, amici italiani e diverse altre persone hanno visto, fotografato e filmato una sfera biancastra che evoluiva in cielo e che tu avevi segnalato.
A.U.: Io e Simona abbiamo una missione, lo sentivamo entrambi da tempo e da pochi anni ne abbiamo la certezza. La missione consiste, per il momento, nel far vedere alle persone apparati, sonde e astronavi di provenienza extraterrestre, questo per abituare e sensibilizzare le persone alla loro presenza sempre più forte e tangibile.
M.B.: Ho seguito il tuo (vostro) caso per quanto mi è stato possibile, in Italia e in America, visto che i tuoi avvistamenti proseguono in modo incessante. A questo punto, ti consideri protagonista di un caso di “contattismo”?
A.U.: Io mi ritengo un semplice strumento del cielo di buona volontà. Purtroppo è molto difficile vivere e convivere con questa realtà, perché diventi automaticamente consapevole di cosa esiste là fuori e diventi ancora più consapevole del mondo diabolico e nefasto in cui viviamo tutti noi qua giù. Il nostro mondo è governato da un’unica forza “negativa” che ha come obiettivo lo schiavizzare le varie umanità che si susseguono nei secoli, facendole vivere nell’illusione, attraverso l’inganno e la menzogna.
M.B.: Qualcuno sostiene che Simona e te siate“addotti”, non solo contattati. La maggioranza degli addotti preferirebbe che tali esperienze non fossero mai avvenute. Soprattutto perché i soggetti non sembrano aver alcun controllo su tale situazione. Cosa ne pensi?
A.U.: Il discorso dell’addotto mi fa sorridere, perché solitamente vengono chiamate “addotte” quelle persone che vengono “rapite” da “entità x” contro la propria volontà. Io e Simona non siamo addotti. Spesso si fa molta confusione a scindere le attività di monitoraggio di alcuni esseri E.T. e le attività da parte di entità disincarnate provenienti da altre dimensioni che si spacciano per esseri di provenienza extraterrestre… è come dire, un fantasma è extraterrestre… non sarebbe sbagliata come teoria, ma dal punto di vista “tecnico”, inerente alle modalità per cui si manifesta nella nostra dimensione, non coincide con quelle E.T. Le dimensioni sono molteplici ed è ora di fare chiarezza, ma non spetta a noi, ovviamente. Con la mia esperienza posso dire che conosco diverse di queste realtà e sono sempre situazioni ed eventi diversi tra loro. Senza prolungarsi tanto con il rischio di entrare in un argomento complesso, difficile e più grande di noi, voglio fare un esempio banale e comprensibile un po’ per tutti: “… Se ho due sacchi di immondizia pieni di vermi e lo metto vicino per una notte a un sacco pieno di frutta, la mattina è logico che trovo il mio sacco di frutta contaminato di vermi…” quindi: “in una macro-cellula chiamata pianeta-terra dove un “enzima” chiamato “uomo” non vive in armonia con essa, perché l’enzima uomo violenta il proprio habitat, violenta e ammazza i propri simili, violenta bambini e innocenti, sodomizza e distrugge ogni forma di vita, vive di brutture di ogni genere… è normale che appiccicati alle calcagna abbiamo larve “della porta accanto” che cercano ristoro cibandosi della nostra energia vitale. È una legge invalicabile di “causa-effetto”. Solitamente, chi ha esperienze “negative” con entità di dubbia provenienza (anche se il soggetto interessato racconta di vedere esseri su astronavi, ecc.) ha solo la prova del racconto attraverso ipnosi e cicatrici… ma prove fisiche e concrete che si tratta degli stessi esseri E.T. che ogni giorno solcano i cieli del pianeta e contattano persone come Simona e me non ci sono. E nessuno ancora ha dimostrato che i rapimenti sono condotti da extraterrestri, per come “classifichiamo” gli E.T. in questione. Le conclusioni affrettate sono un classico e per questo lascio perdere e non mi confondo più di tanto con tutte queste teorie strampalate dell'”alieno cattivo”, che non stanno più in piedi e che oramai fanno acqua da tutte le parti.
M.B.: Però è anche vero che alcuni soggetti vengono “prelevati” apparentemente contro la propria volontà.
A.U.: Vedi, noi terrestri abbiamo il concetto della “privacy”, il “mio” e il “tuo”… la “proprietà privata”. L’uomo deve capire che noi tutti siamo parte integrante della creazione e se “qualcuno” dall’alto decide di intervenire contro la nostra volontà evidentemente ha la libertà e il potere di farlo e sicuramente non lo fa per fini distruttivi… un altro esempio? Se abbiamo un bambino piccolo con un problema, immediatamente lo portiamo dal medico per cercare di risolverlo e in casi estremi lo portiamo in ospedale, volente o nolente. Il bambino ha paura, spesso si terrorizza per un’iniezione, i macchinari, i dottori con i camici bianchi… tu lo fai per il suo bene, ma lui è terrorizzato perché magari ha sentito male; anche se gli spieghi che è per il suo bene lui si ribella e cresce nel terrore, finché poi da grande prende “coscienza” di quell’esperienza terribile vissuta da piccolo, che lo ha accompagnato e condizionato tutta la vita. Questo è ciò che a grandi linee avviene su un pianeta degenerato e malato. Ci sono esseri al servizio dell’intelligenza onnicreante che seguono l’evoluzione del pianeta e dei suoi esseri. Quando è il caso di intervenire lo fanno per mantenere in equilibrio la vita, sia nel microcosmo che nel macrocosmo e se non fosse così non esisterebbe l’evoluzione della vita intelligente nel cosmo.
M.B.: Puoi esprimere le tue sensazioni oggi, alla luce di dieci anni vissuti da protagonista di uno dei più sensazionali casi ufologici suffragato da prove video-fotografiche?
A.U.: Sono sereno e determinato. Sono pienamente cosciente di avere un ruolo importante nella divulgazione di questa fantastica realtà e onorato di essere coinvolto da questi esseri nella loro missione. E di poter dare un contributo nell’affermare che esistono e sono in mezzo a noi, ormai prossimi a manifestarsi alle masse.
M.B.: Considerando la facilità con cui oggi è possibile costruire dei falsi, senti una qualche forma di responsabilità verso le tante persone che ti conoscono per le immagini che divulghi?
A.U.: Assolutamente no, non mi sento responsabile nei confronti di nessuno, perché il materiale che abbiamo tra le mani è genuino. Inoltre da pochi anni ho la possibilità di filmare in compagnia di altre persone.
M.B.: Ritieni opportuno, prima o poi, usare dei canali di informazione in Italia, o negli Stati Uniti che ti consentano di asserire ufficialmente che si tratta di materiale autentico?
A.U.: Il mio obiettivo è divulgare a livello massivo proprio attraverso i media, quindi ritengo opportuno usare i canali d’informazione, oltre a partecipare a conferenze e convegni.
M.B.: Sei disponibile a far analizzare il materiale da tecnici ed esperti del settore, che siano comunque “super partes”?
A.U.: Sarei disponibilissimo a collaborare con altri ricercatori per condurre analisi sui video, perché l’unione fa la forza. In questo caso, qualora avessi proposte, prima di avventurarmi nel variegato mondo dell’ufologia, mi dovrei confrontare con Jaime Maussan, Pier Giorgio Caria e Giorgio Bongiovanni, perché grazie a loro la mia esperienza è conosciuta e tutelata in tutto il mondo.
M.B.: I contattisti nel mondo sono centinaia, in Italia potrebbero essere decine. Molti di loro scrivono libri e propagano così il messaggio di quanto viene loro comunicato sotto forma di canalizzazioni. Ritieni che questa sia la strategia almeno di una razza aliena in contatto con noi, mentre altre possono aver adottato altri sistemi e possono avere incontrato segretamente delegazioni umane/terrestri, come nel caso del presidente Eisenhower?
A.U.: Secondo me i contatti del “cielo” con i terrestri avvengono secondo varie metodologie. Dalla comunicazione telepatica, al contatto fisico, dipende dal livello emotivo del soggetto scelto. Penso che tutti i contatti fanno parte di un unico progetto. Sai benissimo la mia corrente di pensiero, ovvero che secondo la mie numerose e sempre crescenti esperienze, dietro la visita E.T. c’è una matrice cristica, ovvero pilotata dalla macro-cellula che nel nostro sistema solare da la vita: il Sole. Il Sole è la manifestazione fisica dell’intelligenza onnicreante ed è il padre di tutte le cose. E anche nel caso di Eisenhower gli esseri E.T. facevano parte della stessa missione che accomuna gli esseri E.T. di oggi, che ieri come oggi visitano la Terra.
M.B.: Il colonnello Philip Corso pensava degli ufologi, in generale, che fossero degli “utili idioti” i quali, senza neppure capirlo, facendosi la guerra fra loro fanno il gioco del cover-up.
A.U.: In qualche modo lo penso anche io. Ci sono tante teorie strampalate che non stanno né in cielo né in terra, depistando chi vuole capire qualcosa sul fenomeno UFO. Penso che ci siano alcuni ufologi che sono coinvolti in operazioni di depistaggio, con chi non lo so, ma posso dire che è finito anche il loro tempo. Il problema, Maurizio, è che nonostante oggi ci siano chiari segni in cielo e in terra sempre più crescenti a livello mondiale, eclatanti e inconfutabili, ancora molti ufologi e ricercatori del fenomeno preferiscono rimanere ciechi e sordi cercando spiegazioni altrove. È chiaro, l’ego e la presunzione sono una caratteristica prettamente umana e devo dire che esiste ancora una buona parte di persone che non vuole accettare che dietro alla visita E.T. c’è una realtà spirituale e un’etica cosmica che accomuna tutti, noi e loro.
M.B.: Hai mai ricevuto minacce? Hanno mai cercato di dissuaderti in altri modi? Hai paura per Simona, o che ti possa succedere qualcosa, ovvero che ti costringano al silenzio, in una maniera o nell’altra?
A.U.: In passato penso di aver vissuto esperienze dirette con “qualcuno mandato da qualcuno”, era nell’anno 2004, il periodo più intenso per le manifestazioni dei dischi metallici a bassa quota. I cieli di Cinisello erano sorvolati da elicotteri neri senza insegne e gli incontri con strani personaggi sotto casa li abbiamo avuti, a qualsiasi ora del giorno e della notte. Per quanto riguarda Simona so benissimo che è tutelata, te lo garantisco, più di me se vogliamo. Ho subito minacce da anonimi sul web, ma io non ho paura e sono pronto a rischiare la vita per il cielo e per la verità, è la mia missione.
M.B.: Grazie. Avrei molte altre domande, ma so che le tue risposte sarebbero ancora piuttosto articolate e credo possa bastare.
A.U.: Grazie a te, Maurizio.
Maurizio Baiata (Settembre 2010)
Bel contributo alla credibilità di Antonio Urzi, nuovo profeta che l’umanità dovrebbe seguire.
Grazie
Fabio, grazie, credo pero’ che Antonio non approverebbe molto la definizione che dai di lui. In effetti Urzi rifugge dall’idea di farsi profeta e portatore di messaggi. A me piace di piu’ la definione di “contattato”.
scusa ma non capisco Maurizio, tu credi realmente a Urzi?
Le foto dei bottoni etc etc?
Perche’ io ti ho sempre visto , come un ufologo serio e professionale….ma dopo questa!!!!
Ti prego dimmi di no.
Ciao Paolo, in un’intervista si espongono domande e risposte, le mie domande erano in gran poarte tese a inquadrare Antonio Urzi nel suo lato umano, ancor prima che contattistico e senza esprimere miei giudizi sulla attendibilita’ delle sue documentazioni video. Una cosa e’ certa, diversi suoi avvistamenti si sono manifestati davanti agli occhi di numerosi testimoni sui quali ripongo la massima fiducia.
leggo periodicamente questo blog ma mi cadono le braccia (e non solo) a vedere legittimata da baiata, uno che fino a prova contraria ho sempre stimato, una figura così truffaldina e unanimemente sbugiardata come urzì e i suoi video tanto falsi ad occhio nudo quanto falsi dopo attente analisi. Bah
Dunque, avrei legittimato la figura di Urzi perche’ l’ho intervistato. Quando l’intervista venne concepita ero nello staff editoriale di Open Minds e da poco Urzi aveva partecipato all’International UFO Congress di Laughlin. Manifestazione che aveva ritenuto opportuno averlo fra i relatori data la sua notorieta’ internazionale. Quindi, la mia intervista. Mi si dira’ che qui in Italia i palati ufologici sono sopraffini e non si fanno infinocchiare, mentre in America si bevono tutto. Si puo’ dire di tutto su Urzi, ognuno e’ libero di farlo basta che non si scada nella calunna e nel vilipendio della persona. Altrettanto si deve lasciare al giornalista, in questo caso io, il diritto di intervistare e divulgare, a volte anche di esprimere opinioni. Personalmente, non ho espresso alcuna opinione su Urzi e il suo caso. Io ho posto le domande, lui ha fornito le risposte. Una sola precisazione di ordine tecnico, per chiudere. Nel 2005 fornii ad un valido ricercatore inglese, Andrew Fry, esperto analista ottico, un dvd contenente filmati di Urzi fin li’ realizzati. Non vi ravviso’ segni di falsificazioni. Altri, successivamente, hanno riscontrato diversamente. MA non era il punto dell’articolo, che era e resta un’intervista.
Grazie, Maurizio
sono pino, vedi maurizio io solo uno dei tanti che non ha mai visto un ufo o qualche altra entita, e in questo mi sento un estraneo a dio e a tutti fratelli (entita) perche se siamo tutti figli di Dio non abbiamo anche noi il diritto di vederli o avere un contatto con Loro, chi è urzi o altri come lui che hanno questa opportunità! Io non sono nè ladro ne assassino sono peccatore è vero ma anche urzi e quelli come lui sono peccatori… allora non siamo figli di Dio anche noi?
aspetto una risposta
Ecco la mia risposta, Pino. Hai posto un interrogativo che ha un profondo substrato filosofico legato al fattore religioso. Su tale fattore (religioso) dovrebbe rispondere Urzi stesso, perche’ io non ho mai associato le manifestazioni UFO (quindi gli avvistamenti e anche gli Incontri Ravvicinati) a motivazioni e relazioni provenienti da entita’ connotabili come celesti (nella allegoria cristiana). Sul piano filosofico, il desiderio e/o il diritto di vivere un’esperienza di contatto prescinde dalla volonta’ di un Dio esterno o di entita’ divine, angeliche o demoniache che siano. Il contatto, secondo me, avviene perche’ e’ scritto nella vita di alcune persone che debba avvenire. Puo’ quindi avvenire anche nella tua. Basta che tu non creda di essere o non ti senta un “estraneo” rispetto ad altri Esseri. Maurizio
Grazie Antonio per averci fornito tutte queste informazioni su di te e i tuoi avvistamenti, sulle entità. Celesti ecc.ecc. ti ringrazio tanto… SONO UNA TUA FAN…
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