Nella puntata di domenica 16 Ottobre 2011, il programma di Italia Uno “Mistero” ha presentato un servizio dedicato alle morti maledette dei grandi del Rock. Si è parlato di Brian Jones dei Rolling Stones, Jimi Hendrix, Janis Joplin, Kurt Cobain dei Nirvana e Amy Winehouse, tutti scomparsi all’età di 27 anni.
Per questa ragione, la redazione di “Mistero” ha pensato di annunciare il servizio definendo i sei artisti scomparsi come appartenenti al “Club dei 27”. Ne parlo perché di Musica Rock ho vissuto tutta la vita. Questa Musica ha una grande storia. Ultratrentennale, se considerata nel pieno del suo essere. Come movimento non solo musicale, ma di controcultura, il Rock affonda le sue radici alla fine degli anni Cinquanta, nella fusione fra il bianco Rock & Roll statunitense e il Blues dei Neri. Ne scaturì un nuovo linguaggio espressivo che attraverso l’elettrificazione compì un balzo in avanti impressionante divenendo di massa, ancorché sotterraneo, negli anni Sessanta. Pulsava sui tempi del Beat in Inghilterra e, negli Stati Uniti, ma soprattutto in California, sulle onde lunghe del Country/Blues delle highways e sulle onde ultralunghe della psichedelia. Alla fine degli anni Settanta il Rock bruciava e la sua forza sembrò estinguersi sopraffatto dalle bordate del Punk. Non credo che sia andata davvero così, basterebbe dare voce per un attimo a un qualunque teenager di oggi che ha scoperto i Led Zeppelin per proprio conto e li adora, ma questa è opinione diffusa fra molti critici della vecchia guardia.
Essendo fatto da persone, il Rock era e resta però soprattutto storie di persone. Che vivono e muoiono come noi tutti, esseri umani. Di questa musica potentissima, spesso non si percepisce la sofferenza che la muove… convulse ballads solo apparentemente senza ritorno e che viaggiano e viaggiano e non muoiono.Ora, nelle spesso lugubri puntate di “Mistero” sono sempre assenti i messaggi positivi. È successo anche con il Club dei 27”. Facile parlare di quelli che non ce l’hanno fatta, perché padri e figli di generazioni maledette. Di queste icone, anche spirituali, della musica Rock e delle loro drammatiche vicende umane “Mistero” non ha detto che tutto resta, al di là delle date della loro esistenza terrena. I suoni dimorano nell’etere, nei regni astrali di una sempre più percepibile memoria “Akashica” ove le armonie e le voci continuano a trasmettere e risuonano dentro di noi. Ora e sempre.
La sera successiva lo stesso tema è stato trattato in seconda serata su Rai2, nella serie “Delitti Rock”, presentata da Massimo Ghini e curata dal critico musicale Ezio Guaitamacchi. La puntata era dedicata alla figura e alla morte di Jimi Hendrix. Per la prima volta a oltre 40 anni dalla scomparsa di Jimi, è stato detto – e a supporto sono state portate testimonianze e prove indiziarie piuttosto consistenti – che la causa del suo decesso non fu droga, cioè un mix di stupefacenti e alcol, ma omicidio. Per me, personalmente, questo conta molto. Vorrei infatti che si faccia luce sulla verità. Anche se Jimi, nell’Altrove in cui vive, vive sempre dentro di noi con la sua Musica Divina.
Maurizio Baiata, Ottobre 2011
Articolo aggiornato, solo fotograficamente, il 2 Luglio 2015
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